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Microristoratività diffusa o esclusività ad alto budget? Una riflessione sul benessere accessibile nei luoghi di lavoro

  • Immagine del redattore: Matteo Manzi
    Matteo Manzi
  • 24 lug
  • Tempo di lettura: 5 min
ufficio luminoso e moderno con sedute colorate e molte piante

Negli ultimi anni, il benessere nel luogo di lavoro è diventato una priorità sempre più urgente per molte aziende e sempre più significativa anche per coloro che cercano lavoro (per il 97% dei dipendenti a livello globale il benessere sul lavoro è importante quanto lo stipendio stesso). Di pari passo, sul mercato hanno cominciato ad apparire soluzioni tecnologiche innovative che promettono livelli di recupero psicofisico senza precedenti, spesso accompagnate da costi altrettanto elevati. Tali soluzioni, sebbene attraenti e potenzialmente efficaci, sollevano però una questione cruciale: conviene davvero investire grandi somme per interventi esclusivi, limitati a poche persone, piuttosto che optare per soluzioni più semplici e diffuse, capaci di impattare in maniera continua e più democratica su un numero maggiore di dipendenti?


Le contraddizioni della macroristoratività individuale


Le soluzioni che definiremo "macroristorative" sono tipicamente sistemi ad alto contenuto tecnologico e sensoriale, capaci di offrire un significativo recupero cognitivo ed emotivo, ma solitamente destinati ad un uso individuale. Spesso si tratta di dispositivi installati all'interno degli uffici, concepiti come piccole capsule multisensoriali, dotate di suoni, luci, aromi, sedute ergonomiche e sistemi di isolamento acustico, progettati per offrire un’esperienza rigenerativa breve ma intensa. Tuttavia, questi dispositivi comportano investimenti considerevoli, sia per l’acquisto che per la manutenzione, e pongono una serie di questioni logistiche non trascurabili.


Non va sottovalutato nemmeno l'aspetto organizzativo e logistico: gestire soluzioni inclusive risulta più semplice e meno conflittuale rispetto a sistemi elitari, che richiedono una gestione rigida e pianificazioni dettagliate, spesso mal accolte dai dipendenti. Una problematica frequente è infatti la necessità di prenotare il proprio turno per l'utilizzo, operazione che può introdurre nuove fonti di stress: la paura di non trovare posto, la pianificazione forzata della pausa e la percezione di competizione interna tra colleghi. Si rischia di creare un sistema in cui non tutti riescono ad accedere equamente al servizio, rendendo necessario un sistema di gestione rigido, che può generare ulteriori tensioni. In ambienti di lavoro dove già esistono dinamiche complesse, questo tipo di organizzazione può risultare controproducente, soprattutto se la disponibilità del/dei dispositivo/i non è proporzionale al numero di dipendenti.


sala relax con cuscini morbidi e bassi, materiali naturali, luce soffusa e un cartello che indica il silenzio

Il valore di una microristoratività diffusa


In contrapposizione troviamo approcci più democratici e distribuiti, che chiameremo interventi di "microristoratività". Queste soluzioni prevedono, ad esempio, stanze dedicate al relax o alla mindfulness capaci di ospitare più persone contemporaneamente, pareti verdi diffuse negli spazi di lavoro, sistemi di illuminazione naturale ben calibrati, oppure brevi sessioni regolari di ginnastica e stretching per gruppi di dipendenti. Tali interventi, oltre ad essere più sostenibili dal punto di vista economico, offrono benefici costanti e cumulativi, favorendo una cultura del benessere quotidiana e integrata nella vita lavorativa.


La letteratura scientifica conferma la validità di interventi frequenti e diffusi, anche se di minore intensità. Numerosi studi hanno dimostrato che brevi pause regolari, micro-momenti di contatto con elementi naturali, o piccole attività fisiche quotidiane generano benefici duraturi nel tempo. Tali attività mantengono alti livelli di attenzione, riducono la fatica mentale e contribuiscono a diminuire lo stress cronico. Anche pause di pochi minuti ogni ora, se ben progettate, possono contribuire a migliorare la produttività complessiva e la soddisfazione lavorativa.


Inoltre, esiste un valore specifico nella ripetitività e nella prevedibilità delle pratiche di microristoratività. A differenza degli interventi più intensivi ma isolati nel tempo, le esperienze di benessere quotidiano aiutano a consolidare nel lavoratore la percezione che l’azienda si prenda cura di lui nel lungo periodo, e non solo attraverso iniziative straordinarie. È un tipo di cura che si manifesta nella quotidianità, e che contribuisce a costruire fiducia e senso di appartenenza.

Senza dimenticare che nella pratica del benessere olistico, il concetto di abitudine è molto significativo, perché creare un'abitudine sana non è facile, ma una volta che entra nella prassi quotidiana, il contributo all'aumento del proprio benessere è esponenziale.


ufficio moderno e dinamico con sedute colorate e una moquette dai colori naturali

Equità economica, accessibilità e cultura aziendale


Dal punto di vista economico, i dati raccolti mostrano che la maggior parte delle piccole e medie imprese dispone di budget limitati per il benessere dei dipendenti, mediamente attorno ai 800-1000 euro annui per persona. In tale scenario appare evidente che distribuire il budget in una serie di interventi capillari e continuativi risulti più vantaggioso rispetto alla concentrazione in una soluzione unica, che potrebbe lasciare insoddisfatta la maggioranza dei lavoratori. Una parete verde, ad esempio, può avere un costo iniziale simile a quello di una cabina multisensoriale individuale, ma resta sempre visibile e fruibile da chiunque, in ogni momento della giornata lavorativa. Una stanza relax per sei persone contemporaneamente moltiplica l’accesso e riduce la necessità di prenotazione.

Lo stesso vale per la presenza di una figura professionale che, una volta alla settimana, guidi una sessione di rilassamento o respirazione per piccoli gruppi.


Inoltre, soluzioni democratiche e inclusive possono migliorare significativamente la percezione che i dipendenti hanno del proprio ambiente di lavoro. Un'organizzazione che offre costantemente opportunità di benessere diffuso genera un senso di inclusività ed equità, migliorando la motivazione, l'engagement e la soddisfazione complessiva. Tale approccio rende visibile l'attenzione autentica dell'azienda verso ogni individuo, rafforzando così il senso di appartenenza e la fedeltà aziendale. La percezione di giustizia organizzativa è un fattore chiave nella soddisfazione lavorativa: quando i dipendenti percepiscono che le risorse sono distribuite in modo equo e che tutti hanno accesso agli stessi strumenti di supporto, sono più propensi a rimanere motivati e coinvolti nel proprio lavoro e l'azienda si rende anche più attrattiva verso potenziali lavoratori.


ufficio moderno con divisori con piante, macchine per acqua potabile e cesti di frutta fresca

Una strategia lungimirante e inclusiva


È importante sottolineare che non si tratta di screditare le soluzioni ad alto impatto individuale, che possono offrire benefici significativi se inserite in un sistema già equilibrato, o in grandi aziende che possono permettersi un accesso a più strumenti di questa tipologia. Il punto è piuttosto valutare attentamente il rapporto tra investimento economico, accessibilità e benefici complessivi. In un contesto lavorativo dove il benessere è percepito come un diritto condiviso, l’esclusività rischia di diventare un problema, anziché una virtù. È quindi essenziale che ogni intervento venga valutato non solo per l'efficacia tecnica, ma anche per il suo impatto sulla cultura aziendale e sull’esperienza collettiva.


In conclusione, investire in soluzioni microristorative rappresenta una scelta strategica che combina sostenibilità economica, inclusività e continuità dei risultati. Creare una cultura aziendale incentrata sul benessere quotidiano e diffuso non solo produce benefici duraturi, ma rende il benessere stesso una parte naturale e integrata della vita lavorativa, accessibile a tutti, ogni giorno. Perché un ambiente in cui tutti si sentono curati ogni giorno è un ambiente che funziona meglio, produce meglio e cresce meglio. La sfida, per le aziende, non è quindi trovare la soluzione più spettacolare, ma quella più giusta per il maggior numero possibile di persone.

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