Il wayfinding è un processo fondamentale per navigare in spazi costruiti complessi, come ospedali, scuole, uffici o grandi edifici pubblici. Non si tratta solo di segnaletica, ma di un approccio multidisciplinare che coinvolge sociologia, architettura, psicologia e design. Un buon sistema di wayfinding non solo facilita l’orientamento, ma ha anche un impatto diretto sul benessere psicofisico delle persone.
Il wayfinding: cos’è e perché è importante
Il termine wayfinding si riferisce al modo in cui le persone comprendono e si orientano in uno spazio per raggiungere una destinazione. Questo processo implica l’osservazione e l’interpretazione di segnali visivi, come indicazioni e architettura, per costruire un percorso mentale che diventa fisico se riconosciuto come valido. Ma cosa succede quando questo processo fallisce? La frustrazione e lo stress possono rapidamente aumentare, specialmente in ambienti già stressanti come un ospedale.
Wayfinding e psicologia ambientale
La psicologia ambientale sottolinea che una scarsa progettazione del wayfinding può avere effetti negativi significativi. Per esempio, l'incapacità di trovare un reparto medico importante o l'ansia di non sapere come orientarsi in un edificio pubblico possono generare stress e disagio. Queste sensazioni peggiorano in contesti in cui il tempo è critico, come negli ospedali, dove perdere tempo può avere gravi conseguenze.
Inclusività nel wayfinding
Un buon design non deve essere solo funzionale, ma anche inclusivo. Questo significa che le indicazioni devono essere accessibili a persone di tutte le età e capacità, come bambini, anziani, persone in sedia a rotelle, o individui con disabilità visive. In ambienti come i distretti sanitari, l’inclusività non è un’opzione, ma una necessità. Le indicazioni devono essere visibili a diverse altezze, facili da interpretare e, se possibile, accompagnate da segnali tattili o auditivi per coloro che hanno difficoltà visive.
Wayfinding nel biophilic design
Nel biophilic design, il wayfinding non si limita a rendere uno spazio navigabile, ma contribuisce anche al benessere generale. Elementi naturali come percorsi segnati da piante, giochi di luce o materiali che guidano intuitivamente le persone possono rendere l’esperienza più piacevole e ridurre il carico cognitivo. In questo modo, le persone si sentono più a loro agio e meno disorientate, il che migliora il comfort psicologico.
Il contrasto tra wayfinding per il benessere e scopi commerciali
Mentre un wayfinding ben progettato in un ospedale può fare la differenza tra stress e tranquillità, nei centri commerciali le indicazioni vengono spesso progettate per favorire percorsi che incentivano gli acquisti. Tuttavia, anche in contesti commerciali, ci sarebbe spazio per un design che equilibri meglio le esigenze dei visitatori con quelle dei proprietari degli spazi, creando un ambiente accogliente e facilmente navigabile.
Conclusione
Il wayfinding è un aspetto essenziale del biophilic design e della progettazione inclusiva. Va oltre la semplice funzionalità e influisce direttamente sulla qualità dell’esperienza di chi utilizza gli spazi. In un mondo che cerca sempre più soluzioni per migliorare il benessere umano, è fondamentale progettare sistemi di wayfinding che siano chiari, intuitivi e accessibili a tutti.
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